sabato 23 febbraio 2013

The game of their lives



Nell'intervista del 2003 rilasciata in occasione dell'uscita del suo libro su Dossier Corea Geri Morellini risponde alla domanda sui giocatori della nazionale nord coreana del 1966 in questo modo:
"In realtà quei giocatori hanno poi perso malamente la partita successiva e il grande leader di allora, Kim Il Sung (il padre dell’attuale dittatore Kim Jong Il) attribuì a quei festeggiamenti la sconfitta. Il più famoso di loro, Pak Tu Ik, secondo la testimonianza di un prigioniero dei campi di concentramento che è riuscito a fuggire, nel 1997 era ancora nel campo di prigionia di Yodok, 90 km dalla capitale Pyongyang."
E' una bufala.
Pak Doo Ik (non Pak Tu Ik) l'autore del goal che diede la vittoria alla Corea del Nord contro l'Italia è stato allenatore della nazionale olimpica nel 1976. Non poteva essere in un campo di concentramento tra il 1966 e il 1997, dalle testimonianze del lager di Yodok i prigionieri sono in lotta ogni giorno contro la fame, non hanno alcun tipo di svago, figuriamoci se possono allenare una nazionale di calcio.
Ma a conferma di questo la BBC ha prodotto un anno prima dell'uscita del libro di Morellini un filmato prodotto dopo una strenua trattativa con il governo nord coreano in cui hanno invitato i giocatori della nazionale del 1966 a una rimpatriata a Middlesbrough, nello stadio in cui compirono la famosa impresa contro l'Italia. Il documentario che narra l’attuale vita dei giocatori fornisce anche documenti inediti, filmati, foto e articoli di giornale da repertorio che dimostrano che per questo caso i rumors provenenti dalla corea del sud fossero totalmente infondati, sarebbe bene che come nel caso del cuoco che prepara il sushi, si prendesse nota.

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