domenica 27 gennaio 2013

Amore per la vita: "Crossing"



Finalmente un bel film sulla situazione reale della corea del nord. "Crossing" diretto da Kim Tae Gyoon con la partecipazione nel ruolo di protagonista dell'attore coreano Cha in Pyon. Una parte molto delicata che l'attore aveva inizialmente rifiutato per via della paura di ritorsioni. Si perchè se nella Corea del Nord la vita è quello che è, non è nemmeno priva di rischi l'esistenza per i "defector" che risiedono in Corea del Sud o per gli attivisti anti-Pyonyang dato che sono soggetti a periodici rischi di attentati.
Ma tornando al film che può essere letto come la storia tratta dai "defector" nord coreani che rischiano la vita per fuggire e avere un futuro migliore, è incentrato su sei personaggi. Due famiglie di tre componenti ciascuna con un figlio maschio da una parte e una femmina dall'altra.
Muoiono in cinque, si salva solo il protagonista Yoong-Soche che scappa in sud corea e continuerà la vita da uomo libero. In realtà il vero motivo del protagonista non è la fuga dall'inferno, ma solo un viaggio temporeneo in Cina per comprare i farmaci per curare la tubercolosi della moglie; si ritrova poi in gruppo di fuggitivi nord coreani che lo portano nell'ambasciata tedesca di Pechino e a questo punto gli rimane come scelta o l'asilo in Sud Corea o il ritorno in un campo di prigionia in Corea del Nord. Per gli altri: la moglie muore per  per malattia e denutrizione, il figlio di fame in Mongolia durante il viaggio della speranza, invece i genitori della seconda famiglia vengono uccisi dai servizi di sicurezza per contrabbando, e la bambina decede per infezione in un campo di concentramento.
Rispecchia la realtà perchè quasi tutti i protagonisti muoiono, perchè racconta il sogno proibito dei nord coreani veicolato dal contrabbando delle "lussuose" cianfrusaglie cinesi, perchè descrive l'assenza nello stato comunista dei più elementari servizi, come per una madre che muore nel paradiso socialista dove tutto dovrebbe essere fornito a tutti, per la mancanza di medicine che il padre trova nella capitalista Corea del Sud passate gratuitamente dalla mutua.
E' la realtà nella corea del nord non esiste un lieto fine tranne che per pochi; è frequente per i nord coreani morire o per fame nel loro paese o per incidenti nella fuga della speranza. E' normale per i nord coreani trafficare in contrabbando per sbarcare il lunario e rischiare il campo di concentramento in caso di rastrellamenti, è all'ordine del giorno avere la peggio per malattie curabili in qualsiasi altro paese. La salvezza invece è riservata a qualche fortunato.

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