mercoledì 14 marzo 2012

Kim Il Sung Parte 1




La falsa storia di KIM IL SUNG scritta nei libri jankee.

Kim Sŏng-ju nacque a Pyonyang il 15 aprile 1912, trasferitosi con la famiglia negli anni '20 in Manciuria a causa delle persecuzioni dei giapponesi, visse la sua giovinezza in Cina dove studiò nella scuola superiore di Jinjin fino al 1929; periodo in cui venne arrestato per attività sovversive a seguito dell'appartenenza a un gruppo studentesco marxista.
Rilasciato dopo alcuni mesi di prigionia, si uni al partito comunista cinese nel 1931 entrando nell'Unione Armata antigiapponese del nord est. Attraverso varie missioni fece carriera, nel 1935 cambiò il proprio nome in Kim Il Sung, nel 1936 prese il comando della “sesta divisione” un gruppo di guerriglia qualche centinaia di uomini, combattendo nella zona del confine tra la Manciuria e il Giappone.
Liquidata la resistenza cinese da parte dei giapponesi, Kim Il Sung nel 1940 fuggì e trovò asilo in unione sovietica dove stanzionò, assieme a sua moglie Kim Jong Suk vicino a Khabarovsk, luogo in cui diede alla luce i suoi primi due figli Jura (Kim Jong il) e Shura (Kim Man Il morto prematuramente nel 1947) mentre la terzogenita Kim Kyong-hui verrà alla luce in Corea nel 1946.
Terminata la guerra, dopo la liberazione di Pyongyang da parte dell’armata rossa, Kim venne chiamato dai sovietici nell’agosto del 1945 a dirigere il comitato per costituire il futuro partito comunista coreano. La sezione del Partito dei Comunisti della Corea del Nord fu fondata il 13 ottobre 1945, e a seguito della fusione con il Partito del Popolo nell'agosto del 1946 nacque il Partito dei Lavoratori della Corea del Nord con Kim il Sung come vice segretario. Il 9 settembre 1948 a nord del 38o parallelo fu proclamata la repubblica democratica popolare di korea con Kim Il Sung come primo ministro e il 30 giugno 1949 venne eletto alla presidenza Partito dei Lavoratori nato dalle fusioni delle sezioni della Corea del Nord e del Sud.
Nel tentativo di riunificare la penisola coreana con l’assenso dei sovietici e l’appoggio diretto della Cina nel 1950 invase con l’esercito la Corea del Sud dando il via alla guerra di Corea che vide il soccorso militare americano prestato al governo di Seul. Il conflitto durò 3 anni fino all’armistizio del 1953 lasciando invariati i confini geografici e procurando alla Corea del Nord un numero di 2.500.000 tra morti e feriti.
Dopo la guerra instaurò nel paese un sistema comunista secondo una rigida pianificazione economica con la proprietà statale delle industrie e la collettivizzazione delle terre, mantenendo una politica estera filosovietica fino al 1956. Morto Stalin intraprese una posizione più autonoma non condividendo le politiche revisioniste di Krushev, senza tagliare i legami con l’unione sovietica e i suoi satelliti, e mantenendo nei decenni successivi un atteggiamento alterno nella disputa Cino-Sovietica.
Sviluppò un'ideologia di autarchia e autoritarismo sfociante nel culto della personalità denominata Juche di pari passo con le epurazioni interne tra i dissidenti del partito completatesi nel 1961.
Nel 1972 approvata la nuova costituzione venne nominato Presidente della Repubblica Democratica popolare di Corea carica che mantenne fino alla morte.  Negli ultimi anni di vita preparando il paese alla successione delegò sempre più poteri al suo erede Kim Jong Il, ponendolo a capo della commissione di difesa nazionale nel 1991.
Morì l’8 luglio 1994, nel 1998 venne nominato “Presidente Eterno” della Corea del Nord.
Fonte:  Andrei Lankov

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